martedì 9 dicembre 2014

I BAMBINI E LA LETTURA IN UNA SCUOLA DELL'INFANZIA





In un mondo di libri

L’occasione per elaborare un progetto di educazione alla   lettura ci è fornito dalla possibilità di adibire un ambiente della scuola a biblioteca; pensando ad esso come luogo aperto ad esperienze ed attività diverse per i bambini, intendiamo ricavare più angoli specifici, ove sia possibile avvicinare i bambini al mondo dei libri in diversi modi, coinvolgendoli a più livelli, attivamente e creativamente.
L’intendimento è di: promuovere, sostenere e rafforzare il piacere della lettura ancor prima  di saper leggere;
di stabilire un rapporto di continuità nella scuola di base dato che il libro è l’elemento comune a tutti gli ordini di scuola;
di ridurre lo svantaggio culturale tra i bambini, di facilitare l’integrazione scolastica di bambini portatori di handicap e garantire il successo formativo.
La lettura di immagini, l’ascolto della lettura ad alta voce da parte dell’adulto, le attività con e per fare i libri costituiscono un’esperienza fondamentale non solo ai fini del successivo apprendimento della strumentalità, ma anche, e soprattutto, per sviluppare quel “ piacere di leggere” che deriva dal coinvolgimento emotivo ed attivo alle scoperte ed alle conoscenze.
Verrà organizzato anche il prestito dei libri a casa,  per i bambini , con cadenza settimanale, per coinvolgere i genitori e farli partecipi degli interessi dei loro bambini e far si che la lettura di immagini e testi costituisca un elemento di continuità nel dialogo aperto fra la scuola e la famiglia.
Con cadenza mensile, se possibile,  si organizzeranno visite guidate alla biblioteca comunale.
 Sono già state previste varie uscite durante i mesi di Ottobre e Novembre durante le quali i bambini di cinque anni potranno assistere alle rappresentazioni teatrali e alla narrazione animata di vari racconti inseriti nel Progetto BIBLIOBUS, promosso dal Comune e dalla Provincia di Ferrara, che poi verranno ripresi e sviluppati in vario modo a scuola durante l’attività pomeridiana.



Obiettivi Formativi

 Stimolare il piacere dell’uso del libro
Stabilire un rapporto “affettivo” con il libro
Condividere un’esperienza piacevole
Sviluppare la capacità di ascolto e di attenzione
Favorire la capacità di immaginazione
Sviluppare e arricchire la memoria e il linguaggio
Sviluppare la capacità di orientamento spazio-temporale
( diritto-rovescio, inizio- fine, sinistra- destra)

Attività

  Esperienze psicomotorie
  Giochi liberi e guidati
  Giochi di imitazione e di finzione
  Drammatizzazioni
  Ascolto e comprensione di storie e racconti
  Ascolto e memorizzazione di filastrocche e poesie
 Creazione di manufatti con l’utilizzo di varie tecniche grafico pittoriche e plastiche


Spazi

  Sezione
  Laboratorio – biblioteca
  Laboratorio teatrale
  Laboratorio espressivo e creativo

Tempi

Il percorso   previsto ha la durata annuale: le attività si caratterizzano per la loro attinenza con il periodo in cui sono svolte.
Il prestito del libro presso la  biblioteca della scuola verrà svolto settimanalmente, le uscite presso la Biblioteca Comunale di Codigoro(Fe) avranno cadenza mensile.

//www.natiperleggere.it/





venerdì 5 dicembre 2014

LA SCATOLA AZZURRA


                         
                                        Breve storia della scatola azzurra

La scatola azzurra veniva usata fin dal 1955  in ambito terapeutico da Dora Kalff, alieva di Jung. 
Paola Tonelli, referente del movimento di cooperazione educativa (che si basa  sulla pedagogia dell'ascolto, dell' osservazione, dei laboratori della scuola di Freinet)ha  poi utilizzato le scatole in ambito educativo .
Dice Dora Kalff:E' importante il contatto con l'elemento( terra, sabbia) per riprendere il contatto con le nostre emozioni.



                                

PERCHE' SCATOLA AZZURRA?
Perche' richiama il  colore del mare, del cielo, del lago.
Perche' l' azzurro e' rilassante.

                                     
 Perche' si usa?

Perche' permette al bambinodi giocare a lungo con:terra, sabbia,  farinae, sali , conchiglie, bastoncini, rami, sassi, fiori secchi , ecc. anche se si trova all'interno della propria scuola.

Quali abilita' stimola?

Questo gioco mette in gioco fortemente e spontaneamente la capacita' di racontare, esprimere il proprio mondo interiore, la propria creativita', il proprio immaginario. Anche i bambini piu' timidi e taciturni riescono ad esprimere il proprio vissuto.

Quale stimolo e' piu' importante di quello di un compagno in una situazione di gioco?

Attraverso il gioco della sabbia, con le scatole azzurre, i bambini organizzano in modo naturale attivita'  di tipo cognitivo:scoprono la topologia, gli insiemi,
le quantita', i numeri , le prime classificazioni, le prime operazioni.

Perche' la scelta di proporre le scatole azzurre ai nostri bambini?

Perchè e' importante offrire ai bambini possibilita' diverse, che non siano sempre legate a carta e penna, perche' il bambino apprende e cresce attraverso il
 PIACERE e la GIOIA di GIOCARE.
Questa scelta  ,attraverso la possibilita', di sperimentare liberamente materiali naturali, offre possibilita' diverse dai materiali strutturati che limitano le  esperienze PERCETTIVE, SENSORIALI, EMOZIONALI dei bambini.

PROTAGONISTA sara' ogni bambino/a

IL CONTESTO: musica, fiabe, brevi racconti e poesie costituiranno  parte integrante del  percorso indirizzato ai bambini grandi di tutte le sezioni.
La conversazione , il confronto delle esperienze  in cerchio chiudera' ogni incontro, lasciando spazio  all' invenzione di storie da parte dei bambini  partendo dalle proprie “creazioni” .

L'INSEGNANTE svolge un ruolo di regia, predisponendo spazi e materiali:

  • stimolerà la conversazione e la condivisione delle esperienze
  • svolgerà un' osservazione sistematica volta a cogliere l'approccio ai materiali, le relazioni, i comportamenti  ed i bisogni dei bambini.


giovedì 27 novembre 2014

Ricette di paste modellabili

Per divertirsi con i bambini si può creare un semplice laboratorio di paste modellabili e dare spazio alla fantasia, i bambini ne hanno da vendere!!!!!!
Ecco alcune ricette per realizzare vere e proprie paste modellabili .
Sono ricette sperimentate e provate con i bambini, sono naturali, ecologiche, profumate e innocue.
Possono essere utili non solo per liberare la creatività e la fantasia, ma anche per sperimentare con i bambini i concetti logici di quantità e di misura.



                              Pasta Isabella
Ingredienti:

  • 7 dosi di farina bianca
  • 4 dosi di maizena o amido di mais
  • 1 dose di amido di frumento
  • 4 dosi di olio
  • 4 dosi di acqua e sale
Preparazione:
questa pasta ha una consistenza davvero speciale. Si asciuga e secca bene in modo da poter essere dipinta.

                              Pasta Goop
Ingredienti:
  • 2 dosi di farina gialla
  • 2 dosi di acqua
  • 4 dosi di farina bianca
  • colore a tempera
Preparazione:
mescolate gli ingredienti e otterrete un'ottima pasta per modellare.Quando seccherà sarà molto dura e potrete dipingerla a piacere.

Tratto dalla Guida Didattica Tutto Quadra Edizioni Del Borgo Scuola

martedì 18 novembre 2014

LA DANZATERAPIA

Cos'è la Danzaterapia?
La danza è un importante strumento di espressione globale della persona, una forma di manifestazione delle dimensioni profonde della natura umana. La sua capacità di sostenere il benessere attraverso la manifestazione delle emozioni era già nota in molte popolazioni primitive che attraverso i balli tradizionali mimavano i propri stati affettivi individuali o di gruppo. Il linguaggio corporeo è anche la primordiale forma di comunicazione con il mondo che si esprime nel complesso intreccio tra le dinamiche affettive e cognitive del bambino e la sua maturazione neuro-fisiologica. L’uso delle potenzialità terapeutiche della danza in una forma più sistematica risale a tempi più recenti, quando si sono sviluppate diverse forme di terapie psico-corporee che comprendono metodi che utilizzano il movimento del corpo, in modi più o meno strutturati e in relazione ad obiettivi diversi. E’ da queste sperimentazioni che nasce la danzamovimentoterapia, disciplina che, a partire dal riconoscimento del rapporto profondo che unisce mente e corpo, utilizza la danza e il movimento espressivo quale strumento e linguaggio privilegiato per favorire e sostenere la salute fisica e lo sviluppo psicologico dell’individuo.



La danzamovimentoterapia é una disciplina orientata a promuovere l’integrazione fisica, emotiva, cognitiva e relazionale, la ma­tu­rità affettiva e psicosociale e la qualità della vita della persona, mediante il linguaggio del movi­men­to corporeo e della danza e il processo creativo, all’interno di processi interpersonali.

Le aree psicologiche su cui è possibile intervenire attraverso la danzamovimentoterapia sono:
-       l’area cognitiva, migliorando alcune competenze quali lo schema corporeo, l’apprendimento di concetti o l’uso di simboli;
-       l’area emotiva, incrementando la capacità di manifestare i vissuti emotivi;
-       l’area relazionale, in cui si lavora per migliorare le competenze relazionali sia in una dimensione interpersonale che di gruppo;
-       l’area psicomotoria, in cui è possibile migliorare l’orientamento spaziale e la coordinazione motoria.




Dal sito www.danzaterapie.it

sabato 18 ottobre 2014

SCUOLA GUIDA JUNIOR



Oggi il problema della sicurezza stradale ha assunto dimensioni macroscopiche e deve essere affrontato come attività nelle scuole di ogni ordine e grado. I giovani, fin da piccoli, sono utenti della strada, devono imparare a conoscerla e ad usarla, devono avere la coscienza dei loro diritti e dei loro doveri, dei pericoli che corrono e delle possibilità di prevenirli o di evitarli. E’ necessario che tale insegnamento avvenga fin dalla prima età scolare, cioè dalla scuola dell’infanzia affinché possano essere assimilati nei bimbi che muovono i primi passi i principi elementari dell’uso della strada, da quello dei marciapiedi, alla mano da tenere da parte dei loro accompagnatori, all’uso delle strisce pedonali, al rispetto dei segnali ecc. In tal senso i bambini impareranno ad essere prima buoni pedoni, poi buoni ciclisti e così via senza tralasciare l’educazione di base del rispetto per il prossimo. La scuola come è noto ha il compito di educare l’uomo, più in particolare di sostenere l’alunno nella progressiva conquista delle regole “del come muoversi” in maniera corretta e responsabile sulla strada.

ANALISI DELLE NECESSITA’ EMERSE E MOTIVAZIONE DEL 
PROGETTO

Il progetto consiste nell’insegnamento al rispetto delle leggi, ma è anche una proposta di “Educazione morale” perché le leggi devono trovare fondamento nella coscienza di ciascuno di noi. Inoltre devono essere rispettate per il bene comune, devono essere interiorizzate ed accolte non meccanicamente, ma nel loro significato sociale, civile e morale. L’Educazione alla sicurezza stradale è quindi orientata a sottoporre gli alunni a riflettere su ogni situazione, ciò può essere infatti un buon veicolo per fare emergere i comportamenti corretti. Si reputa quindi essenziale far riflettere i bambini sulle “norme” condividerne i valori, rispettarli in quanto riconosciuti indispensabili e giusti. Il progetto si svilupperà quasi interamente in forma ludica, tenendo quindi presente che il bambino in questa fascia di età necessita di vivere ogni esperienza attraverso il corpo.

UTENTI:

tutti i bambini di cinque anni

FINALITA’:

·      Sviluppare comportamenti che garantiscono sicurezza per sé e per gli altri, nell’ambito di percorsi consueti (percorso casa-scuola, casa-nonni, casa-amici etc.
·      Sviluppare comportamenti propri e dei familiari che favoriscono l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza (cinture, casco etc.)
·      Imparare a camminare sul marciapiede e utilizzare l’attraversamento pedonale in modo corretto.
·      Imparare a riconoscere le figure di riferimento del codice stradale.

OBIETTIVI:

·      Conoscere e rispettare le norme che regolano la circolazione stradale.
·      Acquisizione dei comportamenti corretti e responsabili.
·      Familiarizzare con le norme di comportamento per i pedoni e i ciclisti.
·      Riconoscere e salvaguardarsi dai pericoli della strada.
·      Interpretare in modo corretto le segnalazione del semaforo e del vigile.
·      Identificare le forme e interpretare il linguaggio convenzionale della segnaletica stradale.
·      Descrivere i percorsi effettuati.
·       

TRAGUARDI DI SVILUPPO E INDICATORI DI COMPETENZE

1.    IL CORPO E IL MOVIMENTO
-       Muoversi nella strada riconoscendo le relazioni spaziali
-       Eseguire percorsi simulati nel rispetto delle regole
-       Sviluppare le capacità percettive.

2.    I DISCORSI E LE PAROLE
-       Riconoscere, denominare e descrivere i segnali stradali.
-       Descrivere alcune situazioni che avvengono sulla strada.
-       Interpretare e leggere messaggi scritti per strada.
-       Comprendere, inventare situazioni e racconti sulla strada.

3.    CONOSCENZA DEL MONDO
-       Comprendere il ruolo di chi opera per la strada.
-       Individuare il rapporto causa-effetto in un evento della strada.

4.    IL SE’ e L’ALTRO
-       Comprendere e rispettare i diritti degli altri.
-       Condividere regole di comportamento.
-       Collaborare con gli altri.

5.     LINGUAGGI CREATIVITA’ ED ESPRESSIONE
-       Partecipare a piccoli esperimenti
-       Capacità di utilizzare con creatività i materiali a disposizione
-       Rappresentare con simboli una regola.


TEMPI

Il progetto è stato formulato per essere sviluppato nel corso dell’anno e le attività si caratterizzano per la loro attinenza al periodo in cui sono svolte.
ATTIVITA’

Circle-time
-       Giochi motori aventi come tema la strada.
-       Giochi simbolici.
-       Percorsi motori e grafici
-       Giochi di simulazione (dirigere il traffico, un incidente)
-       Drammatizzazione di storie.
-       Costruzione di un semaforo.
-       Costruzione di segnali stradali.
-       Elaborati grafici con tecniche varie.
-       Uscite esplorative e didattiche per la strada.
-       Approccio alla lingua scritta usando parole e simboli che si trovano per la strada.
-       Giochi di orientamento spaziale.


MEZZI E STRUMENTI

Materiale di facile consumo (pennarelli,cartellone, fogli, tempera, etc.)
Materiale fotografico.
Cortile della scuola.
Percorso simulato.


CONTENUTI

-       La strada
-       Suoni e rumori della strada
-       Segni e simboli
-       Forme e colori
-       Le cinture di sicurezza
-       Il casco
-       Il vigile
-       I pedoni
-       Verbalizzazione
-       Concetti spazio-temporali.




METODOLOGIA

Le attività verranno svolte sempre  in situazione ludica.
Drammatizzazione/Giochi di ruolo
Conversazioni
Lettura di immagini
Produzione di elaborati grafici
Giochi facili (i segnali stradali, il gioco della strada, il gioco del vigile urbano).



martedì 7 ottobre 2014

GIOCHI FONOLOGICI PER BAMBINI



 “Stella stellina… la prima si avvicina” 

Proposta di un laboratorio per un training fonologico per gli alunni dell’ultimo anno della scuola d’infanzia e alunni di classe prima 

PREMESSA 

Il progetto qui presentato, pensato anche come lavoro di continuità tra gli ordini di scuola infanzia e primaria, nasce dall’esigenza di supportare e rafforzare l’ambito fonologico e meta-fonologico, prerequisito indispensabile per l’acquisizione della letto-scrittura, nei bambini di 5/6 anni in uscita dalla scuola d’infanzia. 
Così come ci insegnano le Neuroscienze, il bambino apprende il linguaggio soprattutto per via uditiva ed impara a decodificare e a riprodurre le caratteristiche della lingua di appartenenza cui è esposto, maturando gradualmente le sue competenze fonetiche e fonologiche. Molti studi hanno evidenziato una correlazione tra sensibilità e competenza meta-fonologica in epoca prescolare e successo nelle prime fasi dell’alfabetizzazione, da cui risulta utile che un training fonologico preceda tali fasi; infatti, la fase significativa dello sviluppo della conoscenza metalinguistica avviene proprio nel passaggio dalla scuola d’infanzia alla scuola primaria. 
Esistono due tipi di CONOSCENZA FONOLOGICA: 
- conoscenza delle sequenze fonologiche ritmiche e melodiche che si acquisisce spontaneamente, presente anche nei soggetti non alfabetizzati; 
- conoscenza segmentale, cioè delle unità fonologiche (foni, fonemi, sillabe) che richiede consapevolezza che la parola può essere segmentata in unità fonemiche e quindi richiede capacità metacognitive. (Umberta Bortolini) 
Quando la competenza fonologica è acquisita, il passaggio dalla componente fonologica (fonemi) alla componente fonografica della scrittura (grafemi) è molto semplice, al punto che i bambini in età prescolare sono già esperti nel riconoscere e riprodurre correttamente le lettere scritte quando ancora non sono capaci di riconoscere suoni che compongono le parole. 
In conclusione di questa premessa, tra le conoscenze metalinguistiche, quella fonologica è considerata la più pertinente per l’apprendimento della letto-scrittura a partire proprio dalla considerazione che i linguaggi su base alfabetica richiedono un’elaborazione dei suoni del linguaggio orale in modo da permettere un confronto con il codice scritto. 

FINALITA’ 

Le attività hanno lo scopo di richiamare l’attenzione dei bambini sugli aspetti fonologici della lingua e di “allenare” le abilità meta-fonologiche attraverso un approccio multisensoriale, con particolare attenzione all’aspetto ludico: è noto, infatti, che ogni attività svolta, in particolare dai bambini, racchiude la continua interazione delle funzioni sensorie che partecipano alla realizzazione degli apprendimenti. 

OBIETTIVI GENERALI 

Stimolare la percezione e la discriminazione uditiva; 
Affinare la consapevolezza dei suoni che si possono produrre attraverso la voce; 
Aumentare l’interesse per i suoni della lingua; 
Acquisire la consapevolezza che le frasi si dividono in parole; 
Scandire sillabicamente le parole; 
Confrontare la lunghezza delle parole; 
Riconoscere la sillaba iniziale delle parole; 
Riconoscere e riprodurre rime; 
Identificare e pronunciare il suono iniziale di una parola; 
Riconoscere i fonemi del proprio nome; 
Riconoscere un maggior numero di fonemi; 
Saper contare il numero di sillabe e fonemi in una parola semplice; 
Operare la fusione di due fonemi per formare una sillaba. 

DESTINATARI 

Alunni dell’ultimo anno della scuola d’infanzia e alunni delle classi prime della scuola primaria. 

METODOLOGIA 

Lavoro in piccoli gruppi (5/6 bambini) 

MATERIALI E STRUMENTI 

Materiali di facile consumo; 
Materiali di recupero; 
Materiale fotografico e audiovisivo; 
Materiale didattico strutturato; 
Pc portatile. 

TEMPI 

Per gli alunni dell’ultimo anno della scuola d’infanzia è opportuno proporre una sola attività per lezione con una durata di 30/40 minuti. Per gli alunni delle classi prime della scuola primaria, invece, è possibile proporre due attività per lezione con una durata di 30/40 minuti. Ovviamente, a seconda delle necessità e dei bisogni, alcune attività dovranno essere ripetute per più lezioni. 

IL GIOCO DEL CANGURO 



Obiettivo: 
Imparare a distinguere all’interno del flusso sonoro della frase le singole parole. 
Come si svolge: 
L’insegnante spiega ai bambini che ognuno di loro sarà un canguro che dovrà fare tanti salti quante sono le parole della frase che a ciascuno di loro viene proposta. 
Esempi di frasi: 
Oggi piove; 
La mamma cucina; 
Alessio ama i cavalli; 
Il cane mangia la pappa nella ciotola; 
Il topo è furbo perché ruba il formaggio nella cucina. 

Successivamente i bambini sono invitati a riflettere sulla lunghezza delle frasi (la più corta/la più lunga), prima uditivamente e poi visivamente mentre l’insegnante le scrive alla lavagna e le suddivide. 
Suggerimenti: 
E’ importante che i bambini scandiscano prima a voce le singole parole della frase e poi per ogni salto ripetano la parola. 

IL GIOCO DEL VIGILE URBANO



Obiettivo: 
Imparare a distinguere le parole dalle non parole. 
Materiali: 
Cartoncino rosso e verde; 
Cannucce; 
Scotch. 

Come si svolge: 
L’insegnante preparerà precedentemente “le palette dei vigili” con una faccia verde e una rossa. 
L’insegnante propone verbalmente delle parole a bassa, media, alta frequenza e delle non parole. I bambini sono invitati a prestare molta attenzione e ad alzare la paletta dalla parte verde se sentono una parola conosciuta, dalla parte rossa se sconosciuta. 
Esempi di parole: 
BASSA FREQUENZA miope – piombo – solvente - anfibi 
MEDIA FREQUENZA stalla – comò – uncino - freno 
ALTA FREQUENZA bagno – cane – cucina - cuore 
NON PAROLE pucino – baffe – gistallo - curollo 

IL GIOCO DEL MINESTRONE 



Obiettivo: 
Riconoscere le parole operando la fusione sillabica. 
Materiali: 
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini. 

Come si svolge: 
Presentare al bambino tre immagini di animali o oggetti a lui conosciuti. Lo scopo del gioco è quello di riuscire ad individuare l’immagine giusta, riconoscendo la parola sillabata dall’insegnante. 
Suggerimenti: 
Il livello del gioco può essere reso più difficile, non sottoponendo agli alunni il supporto visivo. 

IL SACCHETTO DEL MAGO 



Obiettivo: 
Riconoscere la sillaba iniziale delle parole. 
Materiali: 
Un sacchetto; 
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini; 
Carte con la sillaba iniziale delle immagini presentate. 

Come si svolge: 
L’insegnante dispone per terra le immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini. Le carte con le sillabe vengono racchiuse nel sacchetto, dal quale, a turno, ogni bambino pescherà. Il bambino viene invitato a leggere la sillaba pescata e a trovare l’immagine della parola che inizia con tale sillaba. 

IL GIOCO DEL BASTIMENTO 

Obiettivo: 
Imparare a riconoscere la sillaba iniziale uguale delle parole. 
Come si svolge: 
L’insegnante spiega che il bastimento è una nave molto grande che trasporta diverse merci. Invita, quindi, i bambini ad ascoltare attentamente quanto dice: “E’ arrivato un bastimento carico di…me..” I bambini, allora, dovranno trovare le parole che iniziano con tale sillaba. 
Suggerimenti: 
Il gioco può essere variato chiedendo ai bambini di trovare le parole secondo una determinata categoria semantica, ad esempio “il cibo”: “Trova i nomi degli alimenti che iniziano con me…”. 

IL GIOCO DEI GEMELLI 

Obiettivo: 
Imparare a riconoscere la sillaba iniziale uguale delle parole. 
Materiali: 
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini. 

Come si svolge: 
L’insegnante propone ad ogni bambino tre immagini, di cui due iniziano con la stessa sillaba. Il bambino dovrà riconoscere le parole che iniziano alla stesso modo e se possibile discriminare il solo suono della sillaba. 

TROVA L’INTRUSO 

Obiettivo: 
Imparare a discriminare la sillaba iniziale delle parole. 
Materiali: 
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini. 

Come si svolge: 
L’insegnante consegna un’immagine ad ogni bambino, tranne ad uno che dovrà fare l’investigatore. A turno ogni bambino farà l’investigatore che scopre il personaggio intruso: infatti, tra i bambini ci sarà solo uno che avrà l’immagine che inizia con la sillaba (o il fonema) diverso. 

IL TRENINO 



Obiettivo: 
Imparare a riconoscere la sillaba iniziale uguale 
Come si svolge: 
I bambini vengono disposti in cerchio. Inizia un bambino che si muove all’interno del cerchio e si ferma davanti ad un altro compagno al quale dirà una parola, ad esempio CANE, l’altro bambino dovrà trovare una parola che inizi con CA. Se la trova si metterà a capo del trenino e muovendosi all’interno del cerchio sceglierà un altro compagno di fronte al quale fermarsi e proporre una nuova parola, e così via fino a che il trenino sia formato da tutti i bambini. 

IL GIOCO DELLA LEPRE 



Obiettivo: 
Imparare a distinguere all’interno della parola le sillabe. 
Come si svolge: 
L’insegnante spiega ai bambini che ognuno di loro sarà una lepre che dovrà fare tanti salti quante sono le sillabe all’interno della parola che a ciascuno di loro viene proposta. 
Esempi di parole: 
Re; Gru; 
Rosa; Cane; 
Fantasma; Gelato; 
Tavolino; Coccinella; 
Ippopotamo; Carabiniere. 

Successivamente i bambini sono invitati a riflettere sulla lunghezza delle parole (la più corta/la più lunga), prima uditivamente e poi visivamente mentre l’insegnante le scrive alla lavagna e le suddivide. 
Suggerimenti: 
E’ importante che i bambini scandiscano prima a voce le singole sillabe della parola e poi per ogni salto ripetano la sillaba. 

LA CASA DELLE SILLABE 

Obiettivo: 
Imparare a riconoscere la lunghezza delle parole (lunghe/corte). 
Materiali: 
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini; 
Cartoncini di diverse lunghezze, suddivisi in riquadri che saranno lo spazio di ogni sillaba (vedi foto). 

Come si svolge: 
L’insegnante fa sedere i bambini in cerchio e in mezzo predispone le immagini capovolte, e i cartoncini secondo la lunghezza: dal più piccolo al più grande. A turno, ogni bambino pesca un’immagine di cui pronuncia il nome. Fa la divisione in sillabe di cui tiene il conto con le mani. A questo punto associa il cartoncino che contiene lo stesso numero di riquadri, ponendolo sotto all’immagine. 
Suggerimenti: 
Al termine del gioco, i bambini sono invitati ad osservare e ad individuare dalla lunghezza dei cartoncini la parola più corta e quella più lunga. 

FILASTROCCA DEI COLORI 

Obiettivo: 
Imparare a riconoscere rime 
Materiali: 
Pc con cd di filastrocche musicali. 
Come si svolge: 
L’insegnante spiega cos’è una rima, poi invita i bambini a proporre delle parole a cui troverà altrettante parole in rima: in questo modo i bambini vengono sollecitati a riflettere. A questo punto l’insegnante chiederà: “Cosa fa rima con…?” e darà due alternative. Viene fatta ascoltare una filastrocca cantata. L’insegnante ne rilegge il testo e invita i bambini a riconoscere tutte le parole in rima. 
Suggerimenti: 
La lettura della canzone può essere ripetuta più volte enfatizzando la pronuncia delle parole che fanno rima. 

IL GIOCO DEL CASTELLO



Obiettivo: 
Imparare a riconoscere la sillaba finale delle parole. 
Materiali: 
sedie e banchi che fungeranno da mura della torre. 

Come si svolge: 
A turno, ogni bambino viene chiuso nella torre. Per uscire dovrà trovare la sillaba finale della parola che gli verrà proposta. 
Suggerimenti: 
Per fare in modo che i bambini riescano ad individuare l’ultima sillaba delle parole, svelare il “trucchetto” della divisione in sillabe con il movimento delle braccia: far stendere in avanti le braccia al bambino. Il bambino alzerà le braccia per ogni sillaba della parola che gli viene proposta, finché si troverà a pronunciare l’ultima sillaba con le braccia in alto. A questo punto, l’insegnante gli chiederà di ripetere la sillaba che ha pronunciato quando aveva le braccia in alto. 

DOMINO DELLE PAROLE

Obiettivo: 
Imparare a riconoscere la sillaba finale delle parole. 
Materiali: 
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini. 

Come si svolge: 
L’insegnante fa sedere i bambini in cerchio e in mezzo predispone le immagini capovolte. A turno, ogni bambino viene invitato a prendere un’immagine e a riconoscere la sillaba finale e a trovare una parola che inizi con quella sillaba. Ad esempio, un bambino pesca l’immagine del SOLE, individua la sillaba finale LE e trova una parola che inizi con LE (letto, leone…). 
Suggerimenti: 
Per gli alunni della scuola primaria, il gioco può essere variato scrivendo su un cartellone una parola a cui a turno ogni bambino scriverà sotto l’ultima sillaba una parola che inizi con quella stessa sillaba: ed esempio, CANE 
NEVE 
VENTO 
TOPO 
e così a seguire. 

IL GIOCO DELLA RANA 



Obiettivo: 
Imparare a distinguere all’interno della parola i singoli fonemi. 
Materiali: 
Nastro adesivo colorato. 

Come si svolge: 
L’insegnante spiega ai bambini che ognuno di loro sarà una rana che dovrà attraversare il fiume, di cui traccia per terra con il nastro adesivo colorato le sponde. 
L’attività consiste nel fare tanti salti quanti sono i fonemi della parola che a ciascuno di loro viene proposta. 
Esempi di parole: 
Re; Io; 
Pane; Sole; 
Befana; Farfalla; 
Fantastico; Dentifricio. 

Successivamente i bambini sono invitati a riflettere sulla lunghezza delle parole (la più corta/la più lunga), prima uditivamente e poi visivamente mentre l’insegnante le scrive alla lavagna e le suddivide. 
Suggerimenti: 
E’ importante che i bambini scandiscano prima a voce i singoli fonemi della parola e poi per ogni salto ripetano il fonema. Il gioco può essere anche “capovolto” chiedendo ai bambini di proporre parole corte o lunghe. 

IL GIOCO DEI GEMELLI 

Obiettivo: 
Imparare a riconoscere il fonema iniziale uguale delle parole. 
Materiali: 
Immagini di animali o oggetti conosciuti dai bambini. 

Come si svolge: 
L’insegnante propone ad ogni bambino tre immagini, di cui due iniziano con lo stesso fonema. Il bambino dovrà riconoscere le parole che iniziano con lo stesso suono. 

IL SACCHETTO DEL MAGO 

Obiettivo: 
Imparare a discriminare i vari fonemi all’inizio, alla fine e all’interno della parola. 
Materiali: 
Un sacchetto pieno di oggetti vari. 

Come si svolge: 
L’insegnante chiede ai bambini a turno di pescare dal sacchetto senza guardare l’oggetto che inizia con il suono…; l’oggetto che finisce con il suono…; l’oggetto che contiene il suono… 
Suggerimenti: 
Il gioco può essere “capovolto” facendo interpretare a turno ai bambini il ruolo svolto dall’insegnante nei confronti degli altri alunni. 

Tratto da una proposta laboratoriale dell'insegnante V.Piazza